Il ruolo dei cattolici nella Resistenza

Relazione di suor Gabriella Arcangeli durante la Manifestazione del 25 aprile 2019 a Bonifati

L’anelito dei popoli alla libertà è insopprimibile: il popolo sudanese si è appena liberato dalla trentennale dittatura del crudele Omar al-Bashir; gli Stati Uniti in Venezuela dal 2015 hanno perpetrato crimini contro l’umanità che hanno portato alla crisi attuale; il popolo palestinese è confinato ed oppresso dalla terribile politica dell’apartheid portata avanti da Netanyahu, con la complicità di Trump.

 

   Nel libro dell’Esodo, chiamato il Vangelo dell’AT, Dio si rivela a Mosè solidale con il suo popolo: “Mosè, Mosè, ho sentito il grido del mio popolo, ho visto le sue sofferenze e sono sceso a liberarlo…” (Es3).

 

A-Teatro della memoria Storica

 

   Dal 2015 abbiamo portato avanti a Bonifati il Teatro della Memoria Storica. Il 25.4, a 70 anni dalla Liberazione abbiamo coniato questo slogan: ”La memoria rende liberi” e presentato Rita Levi Montalcini, che a 29 anni fu costretta ad emigrare in Belgio, in seguito alle “leggi razziali”. Vi segnalo questo manifesto di un convegno organizzato dalla nostra Diocesi sulle leggi razziali: “E’ avvenuto e quindi può accadere ancora”. Ricordiamo che nel ’36 ci fu la guerra di Spagna, dove Mussolini andò a braccetto con Hitler e subito dopo, nel ’38, furono varate le leggi razziali. Pio XI, che definì il fascismo “statolatria pagana” e il razzismo un’eresia, disse che dopo le leggi razziali: ”mi vergogno di essere italiano”. Questo fu un momento decisivo per tutti, specialmente per i cristiani: da allora diocesi e parrocchie orientarono i giovani alla Resistenza.

Torniamo a Rita Levi Montalcini, che nel 1940, tornò dal Belgio a Torino e continuò le sue ricerche in laboratori clandestini; nel 1944 entrò come medico nelle forze alleate, si occupò dei rifugiati di guerra e di malattie infettive; poi insegnò per 30 anni negli Stati Uniti, dove realizzò gli esperimenti fondamentali che la condussero alla scoperta del fattore di crescita nervoso, fondamentale per comprendere malattie come il cancro, l’Alzheimer ed il Parkinson; nel 1986 ricevette il premio Nobel per la Medicina. Di fronte a queste grandi donne, che hanno segnato la storia e beneficato l’umanità i dittatori sono dei nani.

   Nella stessa recita abbiamo presentato storie tratte dalla Resistenza partigiana o secondo Risorgimento (8.9.1943-25.4.1945), come ieri l’ha chiamata felicemente il presidente della Repubblica Mattarella, mentre Salvini ha fatto una battuta, dicendo che sperava che non fosse solo la festa dei comunisti. Questo rivela un’ignoranza ed un pregiudizio diffusi, mentre furono tutte le forze democratiche a partecipare alla Resistenza. Nella recita abbiamo presentato alcune figure significative di partigiani, come Giuseppe Dossetti, Guido Petter, Renato Cortina, Anna Rosa Gallesio Girola. Il prof. Guido Petter insegnava Psicologia dell’età evolutiva all’Università di Padova e con lui ho presentato la tesi di laurea. Non solo ha vissuto la Resistenza, ma ha scritto libri per ragazzi su di essa, da cui abbiamo tratto i racconti per la recita. Renato Cortina è mio zio partigiano, insieme al prof. Alessandro Faedo, mio padrino di Battesimo. Infine abbiamo letto la testimonianza di Nina Weksler, internata nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia (CS).

   Nello stesso anno, a fine settembre, come stiamo facendo sempre nella novena della festa patronale alla Madonna del Rosario, dove, nel programma religioso si legge che cosa presenta il Teatro della Memoria Storica,  abbiamo dedicato la recita alle Aquile Randagie, i coraggiosi gruppi scouts di Milano e Monza, che dopo lo scioglimento decretato dal fascismo il 9.1.1927, in una delle leggi fascistissime - in quanto Mussolini non voleva rivali per manipolare la gioventù - continuarono a riunirsi clandestinamente per 16 anni, 11 mesi e 5 giorni (1 giorno in più del regime!), guidati da mons. Andrea Ghetti, detto Baden, in onore del fondatore degli scouts. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 diedero vita all’OSCAR (Organizzazione Scout Collocamento Assistenza Ricercati), che in 20 mesi salvò la vita a 2.166 ricercati (tra cui Indro Montanelli), di diverse nazioni, etnie e religioni (tra loro degli ebrei), facendoli espatriare in Svizzera. Tra i fondatori don Enrico Bigatti, don Giovanni Barbareschi, tra i collaboratori don Gnocchi. Abbiamo ricordato don Giovanni Minzoni, coraggioso parroco di Argenta (Ferrara), vigliaccamente aggredito alle spalle ed ucciso, a soli 38 anni, la sera del 23 agosto 1943, perché credeva nei valori degli scouts, mentre l’ONB nel suo paese aveva reclutato un solo iscritto.

   Il 22 settembre 2016, nella recita intitolata “Dalla Calabria al mondo intero”, abbiamo inserito una scheda per presentare Maria Montessori, grande educatrice, conosciuta nel mondo intero. Fu in un primo tempo osannata dal fascismo, che si vantò delle sue scuole, ma quando Mussolini si rese conto che il suo intento era educare alla libertà, non solo le fece chiudere, ma fece perfino bruciare i suoi libri! Nel frattempo lei andò a lavorare sia in India che negli Stati Uniti. La grandezza di questa donna, apprezzata in tutto il mondo, fa contrasto con la piccolezza dei dittatori, che compaiono e scompaiono dalla storia.

   Il 24 agosto 2017, nella recita intitolata “Dall’Argentina alla Calabria”, abbiamo presentato sia l’impegno di Jorge Mario Bergoglio, ora papa Francesco, a salvare la vita a molti durante la dittatura argentina, sia un eroe calabrese dimenticato, Filippo Di Benedetto, nato a Saracena, paese del Pollino, nel 1922 e morto a Buenos Aires nel 2001. Durante la dittatura argentina, salvò la vita a più di 300 ragazzi, facendoli rientrare in Italia.

 

   Nell’ultima recita, del 30 settembre 2018, intitolata “Un amore più grande della guerra”, siamo partiti dalla prima guerra mondiale, in occasione del centenario, per giungere alla Siria, riflettendo sull’assurdità di tutte le guerre.

B-La parola ai protagonisti della Resistenza

   Il giovane Dossetti si propone questo: “Tirarci fuori dall’abisso diseducativo del fascismo e orientare tutti verso una consapevolezza sempre più viva delle ragioni di una democrazia sostanziale”. Nel fascismo “c’è stato un grande inganno proprio sul piano dell’etica. Un’educazione a rovescio…L’ipernazionalismo ha caratterizzato fin dall’inizio il fascismo…Quindi il dovere militare…”. Così ricorda poi l’impegno dell’Assemblea Costituente: “Il comune sentire antifascista contribuì a cementare una coscienza condivisa, ma anche instillò nelle varie anime politiche dell’arco costituzionale di allora una voglia di riscatto per uscire dalle macerie e dal dramma della guerra. Siamo riusciti a fare una costituzione così condivisa, proprio perché eravamo tutti consapevoli del dramma di quel disastro”.

    Mons. Andrea Ghetti, che abbiamo ricordato tra i fondatori delle Aquile Randagie e del gruppo clandestino Oscar, testimoniò: “La Resistenza fu per noi un moto dello spirito. Gesto di solidarietà, ricerca di giustizia nella libertà. Quasi per istinto i preti, le suore, il laicato cattolico si prodigarono nei soccorsi: assistenza agli sbandati, accompagnamento in Svizzera di ebrei e di militari alleati prigionieri evasi, rifugio ai ricercati, rifornimenti di viveri ai senza tessera; fabbricazione di documenti falsi, diffusione capillare di stampa clandestina antifascista di ispirazione cattolica”.

   I valori che hanno costruito ed unito l’Europa, che ne sono l’anima, affondano le radici nella comune resistenza al nazi-fascismo.

   Il 20 luglio 1942 venne letta in tutte le chiese olandesi una lettera pastorale di denuncia nei confronti delle deportazioni degli Ebrei; la reazione nazista fu spietata: 300 religiosi di origine ebraica furono deportati nei campi di concentramento, tra cui Edith Stein e la sorella Rosa, carmelitane, che moriranno ad Aushwitz, a 51 e 59 anni. La prima è ora compatrona d’Europa, S. Teresa Benedetta della Croce.

   Dal ’42 al ’43 fu attiva in Germania “La Rosa Bianca”, composta da 5 studenti cristiani, con il loro prof. Kurt Huber. Invitavano i tedeschi ad aprire gli occhi sulla violenza nazista. “Fate resistenza…ogni uomo che vuole dirsi estraneo a questo regime, non può dirsi tale: ciascuno è colpevole, colpevole, colpevole!” “Dobbiamo attaccare il maligno là dove esso è più forte, nel potere di Hitler”. Sognavano un’Europa unita: “Libertà di parola, di religione, difesa del singolo cittadino dalla violenza di Stati criminali. Sono i fondamenti della nuova Europa”. La leader del gruppo, Sophie Scholl, fu arrestata, torturata e ghigliottinata dalla Gestapo insieme al fratello, nel febbraio ’43, gli altri nei mesi successivi.

   Il 9 aprile ’45 il teologo e pastore protestante Dietrich Bonhoeffer, reo di cospirazione contro Hitler, venne impiccato, a soli 39 anni. In una lettera dal carcere scrisse: “Esistono frammenti che stanno bene soltanto nei rifiuti e frammenti invece la cui importanza dura per secoli, perché il loro compimento può essere solo affare divino…”.

   Durante la Resistenza furono trucidati 191 preti da parte dei nazisti e 33 dei fascisti, 49 morirono nei campi di concentramento, 30 dispersi, altri 41 dopo.

 

 

                                                                             piccola sorella Gabriella Arcangeli