Diagnosi e terapie

alcune osservazioni alle “13 buone ragioni per preferire la riforma alla stagnazione istituzionale” (proposte da enrico caterini)

di Silvio Gambino e Walter nocito

(membri del comitato democrazia costituzionale (CdC) - comitato per il no

e Docenti di istituzioni di diritto pubblico)

 

 

 

 

Ha scritto su Mercurio il collega Caterini che il referendum costituzionale è molto più della propaganda politica. Ha ragione.

Ha scritto poi che l’autentica fedeltà ai valori della Carta “motiva ancor più il cambiamento della seconda parte della Costituzione”. Potrebbe avere ragione se il “cambiamento della seconda parte” fosse diverso da quello approvato dal Parlamento nell’aprile 2016 e sottoposto al giudizio referendario nel mese (presumiamo) di ottobre in unum (fattualmente)  con la legge elettorale.

Ha scritto poi “si proceda con argomentazioni apagogiche (un ragionare per assurdo) e a contrario”. Qui il collega può aver ragione a proporre questo metodo logico-valutativo (individuato da Aristotele) come metodo per risolvere un problema riducendolo ad altro problema già risolto (Aristotele, Analitici primi, II 25, 69 a 20), di norma applicando al giudizio valutativo un metodo indiretto di dimostrazione, che procede accertando, in base alle sue conseguenze, la falsità di una tesi, per poter dedurre la verità della sua contraddittoria (Analitici primi, I, 6, 28 b, 2; I, 23, 40 b, 5). Ovviamente la dimostrazione apagogica può essere ritenuta valida solo se l’antitesi tra la proposizione dimostrata falsa e quella che deve perciò risultare vera sia rigorosamente contraddittoria, cioè escludente ogni termine medio (cfr. www.treccani.it/enciclopedia/apagoge_(Dizionario-di-filosofia)/).

Con notevole enfasi, il collega Caterini ha anche scritto che“in questi decenni i valorosi princìpi costituzionali sono stati vieppiù vilipesi, negati e mortificati”, riferendosi presumibilmente al periodo 1984-2016 (“Dopo trent’anni di studi, ricerche, commissioni e dibattiti il tema della riforma costituzionale italiana è tra i più indagati in ogni dove …”).

Il collega ha poi descritto, in sequenza, i 13 “principali effetti che l’attuale assetto istituzionale ha provocato” sotto l’ipotesi, probabilmente meritevole di più convincenti argomentazioni e di prospettazioni politiche meno liquidatorie (e per questo solo in parte condivisibile), che “il Paese è agonizzante” e che “molte delle cause sono ascrivibili ad un sistema istituzionale astorico e inefficiente”.

Su quest’ultima asserzione - in larga parte – dissentiamo e vorremmo esplicitarlo al collega Caterini ed a tutti quelli che leggono questa nota (e la leggono in quanto pensano che il referendum costituzionale è molto più della propaganda politica”, e perciò pensano si possa ‘forzare’ il canale Mercurio che l’Unical mette a disposizione del Corpo accademico; ... Magnifico Rettore, a proposito, … organizzerai un “confronto pubblico” in Unical in quanto Rettore di tutti appena avremo una data per la consultazione referendaria …?).

Il collega Caterini ci convince per larga parte nei vari passaggi che, sia pur per cenni, tratteggiano i 13 presunti “effetti”, ma non ci convince affatto quando argomenta scrivendo che “Chi non nega questi effetti ma contrasta la riforma, condanna il Paese ad almeno altri cinque anni di immobilismo istituzionale e arretramento socioeconomico”.

“Dopo di me il diluvio”, insomma!; … ma non è affatto un argomento valido né convincente!

Noi non neghiamo “questi effetti”, ma non “preferiamo” la riforma Boschi-Renzi della seconda parte della Costituzione che speriamo venga bocciata dal corpo elettorale nel giudizio referendario autunnale “in unum” con la legge elettorale iper-maggioritaria chiamata “Italicum” (la quale legge in ogni cosa appare ripetere gli stessi vizi di illegittimità costituzionale che furono già eccepiti al ‘Porcellum’ dalla Corte costituzionale e che, comunque, produce effetti inaccettabili negli equilibri della ‘democrazia costituzionale’ ... alla cui piena effettività nessun cittadino può dirsi indifferente, pena la perdita della pienezza della sua libertà!).

Alla riforma Boschi-Renzi, approvata con modalità contrarie allo spirito repubblicano, noi “preferiamo” un diverso merito e un diverso metodo di approvazione delle revisioni della Carta fondamentale della Repubblica.

Se pure volessimo condividere con il collega Caterini l’affermazione per la quale “l’Italia vive un processo oligarchico, plutocratico e aristocratico continuo e pervasivo che annichilisce l’art. 1 della Costituzione”, rimane comunque che la riforma Boschi-Renzi della seconda parte della Costituzione non è affatto “un cambio di rotta”, ma è anzi una conferma di questo processo (dal collega con tanta enfasi diagnosticato), costituendone anzi una fattuale ipostatizzazione; in una parola tutto il contrario dell’obiettivo che si vorrebbe perseguire nel ragionamento del collega Caterini!

Essendo una conferma del processo oligarchico, plutocratico e aristocratico, non è quindi, né sostanzialmente né formalmente, “un primo non esaustivo segnale, nella stagnazione trentennale, che avvia una dinamica positiva e che apre un dialogo con il popolo italiano”.

Dunque, se tra il Professore Caterini e noi sono forse simili alcune prospettazioni della diagnosi svolta circa “il Paese agonizzante”, del tutto diversa è la individuazione delle necessarie terapie da somministrare al Paese malato (si perdoni la metafora medica).

Se a qualcuno piace la “medicina” di Boschi e di Renzi, a noi piacciono altre soluzioni!

Piacciono, ad esempio, le soluzioni proposte da tempo dal CdC (Presidenti nazionali del CdC sono i Proff. Zagreblesky e Pace).

 

Soluzioni che recuperano – segnaliamo - quanto è stato proposto, nei passati “trent’anni di studi, ricerche, commissioni e dibattiti” sul tema delle riforme istituzionali, da parte dei più validi studiosi e costituzionalisti italiani da Renzi e da Boschi non ascoltati pur essendo stati ‘auditi’ in Parlamento  (ed anzi essendo stati dagli stessi bistrattati e qualificati come ‘gufi’ o come ‘archeologi della costituzione’!).

Walter Nocito ed Enrico Caterini -  Bonifati luglio 2016
Walter Nocito ed Enrico Caterini - Bonifati luglio 2016